07.06.2002 MILANO Lambrate - Per la quinta volta, i
Volontari della Croce Rossa Italiana di Nova Milanese,
partecipano ad un'evento che sta caratterizzando questi
ultimi tempi: il disinnesco di un ordigno bellico e
l'evacuazione della popolazione. La partenza dei
volontari avviene alle 05.30 del mattino, destinazione
Milano-Lambrate, con 3 mezzi: 2 pulmini attrezzati per
il trasporto disabili ed 1 ambulanza. I volontari
impegnati sono stati sette, Brioschi L., Drago A.,
Frigerio T., Linguari S., Nardin B., Vavassori L. e
Guantario, tutti coordinati (come Gruppo) da Lanzani V.
e Comisso F. L'evacuazione, iniziata alle 7,00 del
mattino, ha visto come primo impegno, il trasporto degli
ospiti del nosocomio verso la sede di via Tommaso Pini
3, spazio ritenuto idoneo per l'installazione dei
reparti ospedalieri. Con più di 20 ambulanze della Croce
Rossa allineate davanti alla Casa di assistenza "Santa
Giulia" sono stati trasferiti 121 anziani non
autosufficienti in ospedale e al centro di ritrovo del
Comune. Altri 19 disabili del quartiere sono stati
portati fuori dalle ambulanze. In tanto in mattinata
alla bomba erano state tolte le spolette: i meccanismi
di innesco che provocano l'esplosione. La bomba aveva un
diametro di 75 centimetri ed era lunga un paio di metri.
Com'è possibile che tra il '43 e il '45, quando fu
sganciata dall'aviazione alleata, non sia esplosa? "Le
spolette si trovano alle due estremità - dice il tenente
Lucio Cipollone, che ha guidato gli artificieri - Se la
bomba cade di pancia, e non di punta, non esplode".
Prima di mezzogiorno, l'ordigno è stato trasportato
al di là della tangenziale. Calato in una camera di
cemento armato. Ricoperto da balle di fieno e da 800
metri cubi di terra e sabbia umida. Alle 15,00 gli
artificieri predisponevano il tutto per far brillare la
bomba, nessun boato nessun fungo atomico. Tutto bene
quindi, tanto che già alle 14,00 un brefing
preannunciava le operazioni di tirono alla normalità e
quindi il trasporto alla casa di riposo.
La Croce
Rossa era in strada con 230 uomini, 30 ambulanze e 23
autobus. La scuola di via Pini si è trasformata in un
ospedale da campo: con i letti allineati nei corridoi,
le aste per le flebo, le infermiere indaffarate. Fuori,
in giardino, tavoli e panche. Un banco di tè e caffè,
mele e panini. "Abbiamo condotto evacuazioni con
molte più persone delle 7.300 andate via da Lambrate -
dice il responsabile della Croce Rossa provinciale,
Alberto Bruno -. Il problema, questa volta, è stato
l'alto numero di disabili da trasportare". E un
tentativo poco convinto di forzare il blocco della
polizia municipale: con 10 viados che, poco dopo le 9,
hanno tentato di raggiungere senza fortuna la propria
casa, all'interno della zona evacuata.
Le
operazioni si concudevano alle 17,00 con i
ringraziamenti del Presidente Bruno
Alberto.
Data |
ora |
Evento |
LUGLIO |
Domenica
7 |
05.30
- 17.00 |
Disinnesco
ordigno bellico Lambrate.
(MI) |
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